RINCARO TARIFFE: CONTRARIETA' TAVOLO ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI

News / Varie - lunedì 26 apr 2010 | A cura dell'Ufficio Stampa


La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha stabilito che la tariffa rifiuti è di fatto un tributo, unita alla recente posizione ufficiale assunta dall’Amministrazione Finanziaria sotto forma di risposta ad un interpello, hanno incrementato confusione ed incertezza, sia per gli enti locali che per il sistema delle imprese.
Infatti, se i Comuni della nostra provincia decidessero di far rientrare appieno la tariffa rifiuti nei bilanci comunali, il sistema delle imprese avrà un aumento del costo della tariffa rifiuti pari al 10%, a cui si aggiungerà l’incremento medio già definito nei mesi scorsi pari ad un ulteriore 2,9%. Questo perché la determinazione di tariffe a copertura totale dei costi, compresi quelli di gestione dei servizi, di fatto rende l’Iva un costo non detraibile per i Comuni stessi.

In vista dell’approssimarsi della scadenza del 30 aprile, giorno entro il quale le Amministrazioni Comunali dovrebbero determinare i nuovi regolamenti contenenti fra l’altro le regole per la riscossione e per le sanzioni, il Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali della provincia di Ravenna (AGCI, CIA, CNA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, CONFINDUSTRIA, COPAGRI, LEGACOOP) con uno suo documento ha chiesto a tutti i Sindaci di non procedere, in assenza di una norma chiara che possa in modo inequivocabile dare un corso legittimo alla sentenza della Corte Costituzionale e certezze ai Comuni, ad introdurre tali incrementi.

"L’attuale situazione congiunturale di grave difficoltà - si legge infatti nella nota - che sta colpendo tutto il sistema imprenditoriale presente nel nostro territorio, nonché il potere d’acquisto delle famiglie, rendono a parere del Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali della provincia di Ravenna, inaccettabili aumenti di questa portata".
 


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