TRANSIZIONE 5.0: AGEVOLAZIONI PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

News / Credito e incentivi - mercoledì 31 gen 2024 alle 11:57 | A cura dell'Ufficio Stampa


Il PNRR italiano è stato recentemente modificato con l'introduzione di considerevoli agevolazioni per la Transizione 5.0. Su questo fronte verranno messi a disposizione 6,3 miliardi di euro a valere sulle risorse del programma RePower EU per incentivare la transizione energetica dei processi produttivi, per permettere un passaggio verso un modello di produzione più efficiente dal punto di vista energetico e sostenibile.
Entro breve è prevista la pubblicazione del Decreto che ne disciplinerà il funzionamento.
I 6,3 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, sono una dotazione che andrà a sommarsi a quelli già previsti per il Piano Transizione 4.0 (circa 5 miliardi per gli anni 2024-2026).

GLI OBIETTIVI E GLI INTERVENTI AMMESSI
Transizione 5.0 prevede incentivi per gli investimenti in beni strumentali materiali o immateriali e attività che abbiano le caratteristiche previste da Transizione “4.0” con l’obiettivo di premiare chi investe nella direzione di un'economia più sostenibile ed efficiente sotto il profilo prettamente energetico per uscire dalla dipendenza dalle fonti energetiche “fossili” e agevolare il passaggio alle fonti rinnovabili.
Gli interventi ammessi riguarderanno tre ambiti:
1. efficientamento energetico: 3.780 milioni destinati all’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali “4.0”;
2. autoconsumo e autoproduzione: 1.890 milioni investiti per aumentare o avviare l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (escluse le biomasse);
3. formazione: 630 milioni per incentivare attività di formazione del personale attinenti alle competenze per la transizione verde. Questo investimento, in particolare, sarà probabilmente legato e vincolato alle categorie di cui sopra.

TIPOLOGIA DI INCENTIVI
Si tratterà di un credito d’imposta incrementativo rispetto a quello già previsto da Transizione 4.0. Le aliquote agevolative non sono ancora definite, ma secondo le anticipazioni fornite arriveranno a un massimo del 20% e potranno sommarsi a quelle di Transizione 4.0.
Pertanto l’aliquota massima per le imprese che potranno sommare i due incentivi sarà del 40%, a cui potrebbero aggiungersi due ulteriori aliquote minori per un massimo complessivo del 45%
L’intensità del beneficio e quindi la percentuale di credito d’imposta riconosciuto varieranno in base ai miglioramenti conseguiti in termini di efficienza energetica a livello di impresa (almeno del 3%) o a livello di processo produttivo interessato (almeno del 5%).

DUE CERTIFICAZIONI PER OTTENERE L’INCENTIVO
Per ottenere l’incentivo sarà inoltre necessario il conseguimento di una certificazione “ex ante”, rilasciata da un valutatore indipendente che dovrà attestare che il progetto rispetti i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.
Una seconda certificazione “ex-post”, a investimento ultimato, attesterà l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della certificazione ex-ante.

I soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni dovrebbero essere gli stessi abilitati a produrre la certificazione tecnico-economica prevista dal Fondo per il sostegno alla Transizione Industriale per la parte relativa all’efficientamento energetico:
• EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) accreditate UNI CEI 11339
• ESCO accreditate UNI CEI 11352
• Organizzazioni accreditate ISO50001
• Geologi, ingegneri e periti industriali iscritti all’ordine professionale di riferimento, ovvero facenti parte dell’organico della società richiedente la diagnosi energetica.
In quest’ultimo caso, ingegneri e periti industriali sarebbero autorizzati a redigere sia le perizie per il credito d’imposta 4.0 sia quelle per il 5.0, mentre gli altri sarebbero abilitati solo alle perizie 5.0.

Il tetto massimo agevolabile per ciascun investimento, dovrebbe ammontare a 50 milioni di euro.


‹ Torna all'elenco