NO ALLA NUOVA GABELLA DI HERA

News / Ufficio sindacale - lunedì 19 mar 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


'E’ profonda l’indignazione che in questi giorni stanno vivendo le nostre Aziende per la comunicazione che la multiutility HERA sta inviando a tutti i propri fornitori'. E’ questo il commento di Tiziano Samorè Segretario della Confartigianato della provincia di Ravenna in riferimento alla lettera con la quale HERA informa i propri fornitori di aver realizzato una piattaforma on-line dedicata all'aggiornamento dei dati aziendali e alla gestione burocratica della documentazione e delle scadenze relative alle varie commesse eventualmente aggiudicate. Nulla di male, anzi: oggi tutte le aziende stanno cercando di implementare le possibilità offerte dai propri portali web, allo scopo di ridurre tempi e costi legati alla movimentazione e gestione dei documenti cartacei.
Ma proseguendo nella lettura della richiesta inviata da HERA, evidenzia Samorè, 'c'è qualcosa di inquietante e che stona profondamente rispetto al momento che stiamo vivendo: per poter lavorare con Hera occorre pagare una tassa o meglio una gabella di medioevale memoria; infatti ad ogni azienda inserita nell'elenco fornitori viene richiesto di pagare una quota annuale, variabile da 50 a 250 euro in base al numero dei gruppi di merce per la quale è iscritta'.

L'apparente esiguità della cifra non deve trarre in inganno. Le aziende, nel corso della loro normale attività, operano con decine e centinaia di committenti. Se ogni committente decidesse di porre a carico dei propri fornitori il costo delle proprie attrezzature e piattaforme informatiche, la spesa annua per ogni impresa sarebbe assurdamente alta.

HERA è nata quasi dieci anni fa con l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi al cittadino in settori fondamentali come l'energia, l'acqua e i servizi ambientali e di realizzare le significative sinergie ed efficienze rese possibili da tale operazione. 'In questa difficile fase economica, nella quale le aziende artigiane, commerciali, le piccole e medie imprese si aggrappano con la forza della propria volontà di sopravvivere per poter essere ancora in attività nel momento della futura, possibile, ripresa, HERA deve tornare a guardare a questi obiettivi, puntando di meno ad aumentare ancora una volta i propri utili ma, al contrario, a farsi parte diligente della competitività del nostro sistema economico ed è per questi motivi', evidenzia Samorè, 'che è da ritenersi inaccettabile quanto richiesto da Hera'.

Per quanto sopra riportato, la Confartigianato della provincia di Ravenna chiede ai rappresentanti dei Comuni della nostra provincia che la partecipano, di dare un segnale di vita, di sentirsi orgogliosi di rappresentare le istanze dei cittadini e delle Aziende e di non giustificare sempre qualsiasi proposta che provenga da Hera. Il riappropriarsi del proprio ruolo di indirizzo e di controllo da parte delle Amministrazioni Pubbliche potrebbe evidenziarsi tramite l’impegno finalizzato all'annullamento dell'assurda gabella dell'albo fornitori.
 


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