CEDOLARE SECCA: LOCAZIONI AD USO ABITATIVO

News / Fisco e consulenza aziendale - venerdì 29 apr 2011 | A cura dell'Ufficio Stampa


I proprietari di abitazioni concesse in affitto hanno facoltà di applicare per nuovi contratti e per contratti già registrati, la cosiddetta “ Cedolare Secca “.
Il nuovo regime di tassazione, introdotto dall’art. 3 del D.lgs. 23/2011 relativo a “Disposizioni in materia di Federalismo Municipale”, ad oggi trova piena applicazione, in base al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato in data 7 aprile.


Le opportunità per i locatori si riassumono in:
- Cedolare Secca nella misura del 21% su contratti a canone libero oppure 19% per contratti a canoni “concordati” ex artt.2, comma 3 e 8, Legge 431/98;
- La Cedolare Secca è sostitutiva di, IRPEF, addizionali IRPEF (regionale e comunale), imposta di registro, imposta di bollo.


Il Test di Convenienza
Il calcolo della convenienza va fatto confrontando prima di tutto le aliquote "piatte" (21% o 19%) con l'aliquota marginale Irpef, applicata al contribuente in base al vecchio e tradizionale calcolo ante Cedolare Secca.  Diversi fattori possono determinare condizioni di vantaggio oppure svantaggio per i locatori; verificata l’opportunità, ogni singolo locatore dovrà attivare alcune procedure per entrate nel regime di “Cedolare Secca”.


A chi rivolgersi e con quali documenti
Gli operatori del settore Fiscale di Confartigianato sono a disposizione degli Associati per elaborare il “Test di convenienza”, ai quali sarà opportuno rivolgersi con una copia del contratto di locazione, delle relative proroghe e/o risoluzioni.


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