L'APPELLO DEGLI ARTIGIANI DELL'EMILIA ROMAGNA: 'SALVIAMO LA PICCOLA IMPRESA!'

News / Ufficio sindacale - martedì 29 mag 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


Si è svolta lo scorso sabato mattina, a Bologna, una manifestazione unitaria delle Associazioni dell'Artigianato dell'Emilia Romagna, alla quale ha preso parte un folto gruppo di imprenditori associati alla Confartigianato di Ravenna.
Slogan dell'iniziativa è stato "Salviamo la piccola impresa", un appello non banale e non formale, per testimoniare lo stato di sofferenza in cui si trovano le loro aziende  duramente colpite dalla crisi, e per chiedere urgenti e concreti provvedimenti volti a produrre.


Ecco perchè quasi 500 imprenditori hanno raccolto l'appello delle loro associazioni e si sono ritrovati insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione che migliaia di aziende artigiane e piccole imprese della nostra regione stanno vivendo, e chiedere ad istituzioni, forze politiche, mondo bancario, di mettere in campo interventi immediati e politiche in grado di dare respiro alle imprese e rilanciare produttività e lavoro.


Le aziende artigiane e la piccola e media impresa rappresentano la spina dorsale del Paese. Se l'Italia non vuole sprofondare nella spirale della recessione e della deindustrializzazione, quindi, occorre immediatamente ridurre i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, che unita al contrarsi delle possibilità di accesso al credito stanno mettendo in difficoltà anche le aziende sane, semplificare e razionalizzare i tanti adempimenti burocratici che spesso si rivelano esclusivamente oneri per le imprese e di nessuna ricaduta pratica a garanzia del rispetto delle regole, è necessario, anche a livello locale, un vero e proprio "cambio di passo" a favore della produttività delle imprese, per ridurne anche i costi fiscali e parafiscali.


In questi anni il mondo è cambiato, è la presa d'atto di Confartigianato. Per rimanere competitivi occorre dare la precedenza a produttività ed efficienza. In questo le aziende non possono essere lasciate sole: deve essere l'intero Paese a farlo. In assenza di questo, le imprese non potranno rimanere sul mercato, e quindi le ricadute drammatiche sulla disoccupazione ed il tenore di vita del Paese saranno immediate ed inevitabili.
 


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