L’EUROPARLAMENTO APPROVA IL REGOLAMENTO IG NO FOOD: LA GIUSTA TUTELA ALLE ECCELLENZE DEI TERRITORI

News / Associazioni di mestiere - mercoledì 20 set 2023 alle 12:17 | A cura dell'Ufficio Stampa


Il Parlamento Europeo ha approvato il testo del regolamento per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali ed industriali, il cosiddetto Regolamento IG No food. Un lungo iter, iniziato nel febbraio 2022 con la pubblicazione della proposta della Commissione Europea per un pacchetto di norme che le piccole imprese italiane aspettavano da anni e che l’Ufficio Affari Europei di Confartigianato, in pieno coordinamento con i colleghi delle categorie interessate, ha contribuito a definire in ogni tappa del processo legislativo, con l’obiettivo di garantire il miglior grado di tutela delle nostre eccellenze artigiane e del loro legame con il territorio.

Se, infatti, molti prodotti agricoli ed alimentari, i vini e le bevande alcooliche tradizionali dei vari territori avevano già regolamenti e tutele, con l'approvazione del regolamento IG No Food per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali l'Unione Europea fa un passo avanti, perché potranno essere tutelati e protetti anche ceramiche, opere in vetro, abbigliamento, pizzi, mobili, gioielli.

Si tratta di veri e propri brand riconosciuti universalmente come valori in fatto di know how, storia, manualità, design, stile, ricercatezza dei materiali.

Una volta ottenuta l’indicazione geografica, gli imprenditori potranno utilizzarne il logo sull’etichetta dei loro prodotti. I diritti relativi alle IG di prodotti artigianali e industriali a livello dell’UE sostituiscono i diritti nazionali specifici relativi alle IG negli Stati membri europei.

Il regolamento intende assicurare la coerenza con le norme sulla protezione delle IG per i prodotti agricoli e garantire l'attrattività delle indicazioni geografiche per i produttori che mantengono un forte legame tra le caratteristiche dei prodotti e la loro origine geografica. Prevede procedure efficaci di controllo e verifica per la protezione delle IG introducendo un sistema basato sull'autodichiarazione che gli Stati membri rafforzeranno con alcune procedure di controllo.
La protezione delle IG artigianali e industriali si applicherà anche allo spazio dei nomi di dominio e all'ambiente online.
Le procedure di registrazione delle IG raranno facilitate, in particolare per le piccole e medie imprese.
Il regolamento inoltre garantisce un elevato livello di protezione giuridica assegnando all'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) un ruolo importante per quanto riguarda le procedure di registrazione, facilitando al contempo anche le azioni contro i prodotti contraffatti, compresi quelli venduti online.

Per ottenere l’indicazione geografica IG No Food, il prodotto deve essere originario di un luogo, di una regione o di un Paese specifici, avere una qualità, una reputazione o un’altra caratteristica essenzialmente attribuibile alla sua origine geografica ed essere realizzato, almeno in una delle sue fasi, nella zona geografica definita.

'Si tratta di un’altra, significativa tappa della nostra battaglia per valorizzare l’identità delle produzioni artigiane che caratterizzano la multiforme cultura produttiva dell’Italia' è stato il commento del Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli 'che ha colto la necessità di riconoscere la biodiversità del nostro sistema imprenditoriale e dell’ecosistema territoriale in cui le aziende operano'.

Oltre a costituire un primo punto fermo nell’impegno dell’Unione per la promozione e la difesa dell’artigianato locale, il futuro regolamento mantiene la differenza tra prodotto artigianale ed industriale, in linea con la legislazione italiana. Inoltre, i co-decisori europei hanno posto il giusto accento sul legame con il territorio: questo, infatti, costituisce sia un requisito che un obiettivo dell’indicazione geografica. Grazie all’azione di Confartigianato, il tema è stato posto al centro delle disposizioni, vincolando tra l’altro la Commissione europea a tenerlo in debita considerazione quando, tra cinque anni, valuterà i risultati del regolamento.

Ora spetta alle Istituzioni del nostro Paese mettere a punto, in fretta, i meccanismi affinché le aziende possano iniziare a presentare le domande per dotarsi di questo strumento.


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