NUOVI ADEGUAMENTI RETRIBUTIVI E INDENNITÀ NEL SETTORE METALMECCANICO

News / Paghe e consulenza del lavoro - martedì 24 giu 2025 alle 09:06 | A cura dell'Ufficio Stampa


Un accordo interconfederale che oltre ad aggiornare i minimi contrattuali, rivisita in maniera puntuale le indennità di trasferta e reperibilità per una tutela sempre più efficace dei lavoratori. A Partire dal 1° giugno 2025.

In un clima di attento confronto e di rinnovato spirito negoziale, Unionmeccanica Confapi insieme a FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL ha approvato un verbale di accordo che rinnova, in aderenza alle previsioni stabilite dal CCNL del 26 maggio 2021, importanti parametri retributivi e compensativi. Il documento, firmato il 19 giugno 2025, recepisce le dinamiche inflattive dell’anno 2024 rilevate dall’ISTAT attraverso l’IPCA al netto degli energetici importati, il cui incremento pari al 1,3% ha determinato la necessità di un aggiornamento mirato, a partire dal 1° giugno 2025.

Adeguamento dei Minimi Retributivi
L’elemento centrale dell’accordo riguarda l’aggiornamento dei minimi retributivi, disegnati per rispondere alle esigenze di un contesto economico in evoluzione e per garantire un reale potere d’acquisto ai lavoratori. Il meccanismo di riallineamento si fonda sull’applicazione di un aumento progressivo, che viene distribuito su nove livelli (inclusi i livelli "Q" per le categorie di inquadramento particolari).
• Esempio pratico: dal livello 1, il minimo mensile viene aggiornato a €1.587,26, mentre il livello 9 e il livello 9Q raggiungono €3.023,98. Questo sistema, che affonda le sue radici nelle regole della contrattazione collettiva, permette di differenziare in maniera trasparente le retribuzioni in base all’esperienza, competenze e alle responsabilità richieste da ciascuna mansione. Il meccanismo di adeguamento, inoltre, si pone l’obiettivo di arginare gli effetti dell’inflazione, mantenendo così l’equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e la sostenibilità economica delle imprese.

Indennità di Trasferta e di Reperibilità: un approccio differenziato
Oltre all’incremento dei minimi retributivi, l’accordo introduce una revisione dettagliata delle indennità di trasferta e reperibilità. Queste misure sono particolarmente rilevanti in un settore in cui la mobilità e la reperibilità rappresentano aspetti fondamentali dell’attività lavorativa quotidiana.

Trasferta
L’adeguamento della trasferta si articola in tre componenti principali:
• Trasferta Intera: il compenso fisso viene fissato a €50,32, a copertura delle spese generali e logistiche sostenute in occasione del distacco dal luogo abituale di lavoro.
• Quota Pasto (Meridiano o Serale): con un importo di €13,00, questa quota riconosce il costo supplementare per il momento del pasto, fondamentale in periodi di lavoro fuori sede.
• Quota Pernottamento: la cifra di €25,28 è stata definita per compensare l’eventuale necessità di pernottare, fornendo un sostegno economico direttamente proporzionale ai costi aggiuntivi.

Reperibilità
La "reperibilità" è una forma di compenso che riconosce il sacrificio del tempo libero, necessario quando il lavoratore è tenuto a rimanere disponibile, anche fuori dall’orario normale, per eventuali interventi urgenti.
• I compensi sono definiti con categorie basate sul tipo di giornata (lavorativa, libera o festiva) e sul livello contrattuale.
• Ad esempio, per i lavoratori a livelli superiori al 5, il compenso giornaliero per 16 ore di reperibilità su un giorno lavorato è fissato a €7,89, con cifre che aumentano progressivamente fino a raggiungere importi ben superiori in particolari combinazioni di giornate e festività.
• Nei livelli 1, 2 e 3 sono previste tariffe leggermente inferiori, ma comunque calibrate per riconoscere il valore economico del tempo dedicato alla reperibilità.
Queste differenziazioni consentono una remunerazione più equa e mirata, che tiene in debita considerazione sia le specificità delle mansioni che le condizioni particolari di reperibilità e mobilità, elementi ormai imprescindibili nel mondo del lavoro contemporaneo.

Contesto e significato dell'Accordo
L’accordo non è soltanto un aggiornamento numerico, ma anche un segnale forte di dialogo sociale e di impegno nella tutela dei lavoratori. Negli ultimi anni, il settore metalmeccanico ha subito numerosi cambiamenti legati all’evoluzione del mercato del lavoro e alle pressioni inflazionistiche; in questo contesto, la collaborazione tra le parti sociali diventa uno strumento essenziale per mantenere sotto controllo gli squilibri economici.
• Aspetto negoziale: La definizione di queste nuove tabelle retributive è il frutto di un intenso confronto tra le organizzazioni sindacali e le rappresentanze d’impresa, che hanno saputo trovare un equilibrio tra le richieste di maggiore tutela dei lavoratori e le necessità di contenimento dei costi aziendali.
• Prospettive future: Oltre a rafforzare la contrattazione collettiva, questi aggiornamenti si configurano come un modello da seguire per eventuali rinegoziazioni in altri settori, in un’ottica di modernizzazione e risposta rapida alle dinamiche economiche.

Con l’entrata in vigore dei nuovi adeguamenti dal 1° giugno 2025, il settore metalmeccanico si prepara a una fase di transizione che punta a garantire una più equa distribuzione del reddito. Gli importi aggiornati, calcolati in funzione della recente dinamica inflattiva, sono una risposta concreta alle necessità attuali e un incentivo alla continuità del dialogo tra le parti sociali. Questa iniziativa, che include sia i minimi retributivi che le indennità di trasferta e reperibilità, rappresenta un passo significativo verso l’adozione di politiche salariali sempre più in linea con il reale costo della vita e con le esigenze operative del settore. Il successo dell’accordo potrà essere valutato nel tempo, osservando se le novità introdotte riescano a tutelare efficacemente il lavoratore e a sostenere la competitività economica delle imprese metalmeccaniche e ad esse correlate.

Per ulteriori approfondimenti, le imprese associate possono contattare i consulenti del lavoro presso le Sedi Confartigianato della provincia di Ravenna.


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